Finalmente è arrivato il giorno della partenza, non si poteva più aspettare.
Tutti i controlli effettuati, formalità espletate, visitati tutti i ristoranti della zona, fatta cambusa da parte degli esperti, Simone Leonardo Angelo, lavata tutta la frutta e messa nelle reti appese al soffitto ecc. ecc.
Ore 11,30,leviamo gli ormeggi e cerchiamo di guadagnare l'uscita del porto. Ci troviamo subito nel mezzo di tutte le barche partecipanti alla Regata. Equipaggi estremamente emozionati, festanti , indossano tutti i Lifejackets obbligatori, sotto si intravedono
le magliette colorate con il simbolo dell'Arc. Le navi in rada suonano le sirene, migliaia di persone assiepate sui moli frangiflutto, salutano festose. Tra queste vi sono anche i miei figli Laura e Mario, mi hanno fatto una sorpresa venendo a salutarmi,
la piccola Arianna e la mamma Mihaela sono dovute rientrare causa febbre alta perché i dentini hanno deciso di crescere proprio adesso. I duri marinai,esperti di mare e di intemperie, una lacrima nascosta la lasciano cadere. I primi a partire sono i Catamarani
seguiti dopo 15 minuti dalle altre categorie. Noi partiamo alle ore 13 esatte, partenza perfetta,passiamo la linea pochi secondi dopo il colpo di cannone. Inizialmente sembra che il vento regga sui 10 nodi ma , aimè, lentamente si affloscia , mettiamo il Gennaker,
lo tangoniamo, facciamo tutto quello che possiamo , niente da fare.
In zona aereoporto, famosa per le raffiche violente, niente da fare, anche li vi è solo una brezza. Passiamo la notte senza vento, massimo 5 nodi , è una tragedia come inizio, Alle ore 7,30, mentre il sole tenta di farsi
vedere , issiamo di nuovo il Gennaker, vediamo cosa succede, siamo fermi, se continua così in America non arriviamo più. Gli alisei non entrano ancora.